Da mercoledì, 28 maggio, sino a venerdì 30 maggio, si tiene a Salerno il Meeting Stem Cell Research Italy. È un importante simposio sulle cellule staminali durante il quale, grazie alla partecipazioni di alcuni dei più importanti esperti del settore, si potranno acquisire le nuove conoscenze e apprendere in che direzione sta proseguendo la ricerca scientifica.
Nella giornata di giovedì 29 maggio, sarà presentato anche uno studio promosso dalla Fondazione InScientia Fides, illustrato dalla ricercatrice Raffaella Fazzina la quale, dopo la sua esperienza a Barcellona, è rientrata in Italia per proseguire il suo lavoro nell’ambito dei progetti sostenuti dalla Fondazione InScientiaFides, della quale è membro del comitato scientifico.
Si tratta di una relazione dal titolo “Generation of iPSCs from CD133+ Cord Blood Stem Cells using a non integrative strategy”.
“La capacità di generare cellule staminali pluripotenti indotte (iPSCs) a partire da cellule somatiche ha aperto una nuova strada per la medicina rigenerativa – spiega Raffaella Fazzina -. Le iPSCs possono fornire una fonte di cellule per modelli di cura, piattaforme di screening – farmaceutiche, e le strategie di trapianto per curare malattie degenerative incurabili”.
“IPSCs umane sono state generate da fibroblasti dermici derivate dalla biopsia cutanea da sovraespressione di fattori “Yamanaka” (OCT4, SOX2, MYC e Klf4 o OSMK) oppure Thomson/fattori Yu (OCT4, SOX2, Nanog e LIN28) – continua la dr.ssa Fazzina- . Più tardi, le cellule staminali ematopoietiche/progenitrici da sangue cordonale ( B) hanno catturato e stanno catturando molta attenzione perché le cellule del sangue possono essere utilizzate immediatamente per la riprogrammazione e sono facilmente reperibili”.
“Il sangue del cordone ombelicale è un tessuto ricco di cellule staminali e facilmente disponibili – sottolinea la dr.ssa Fazzina -. In confronto alle cellule staminali isolate da individui di età adulta, le cellule staminali del sangue del cordone dimostrano di essere superiori perché le mutazioni nucleari e mitocondriali tendono ad accumularsi nelle cellule staminali adulte”.