Questa volta l’intervento di Luana Piroli, direttore generale di InScientiaFides, sul suo blog riguarda le malattie autoimmuni, ossia quelle patologie caratterizzate da un’anomala espansione delle cellule immunitarie (linfociti T e B) in risposta a stimoli non patogeni.
La riflessione viene ispirata da una lettura di un articolo scientifico dal titolo “Stem cells in autoimmune diseases: implications for pathogenesis and future trends in therapy”, nel quale vengono descritti i progressi relativi alla biologia e al potenziale terapeutico delle cellule staminali emopoietiche nelle malattie autoimmuni.
Si ricorda che le cellule staminali emopoietiche (HSCs) si trovano soprattutto nel midollo osseo e nel sangue del cordone ombelicale e, come tutte le altre cellule staminali, si auto-rinnovano e maturano riformando l’intero sistema sanguigno.
Nel post viene ricordato come nel mondo, negli ultimi 15 anni, oltre 1500 pazienti con una patologia autoimmune sono stati sottoposti a un trapianto di cellule staminali emopoietiche, in particolare autologhe. E da una recente verifica su 900 pazienti (per lo più affetti da sclerosi multipla, sclerosi sistemica, lupus eritrematoso sistemico, artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile e porpora idiopatica citopenica), la sopravvivenza a 5 anni dal trapianto è stata del 85% e la sopravvivenza senza progressione di malattia è in media del 43%.
Nel resto dell’articolo si parla nello specifico di sclerosi sistemica, sclerosi sistemica giovanile, lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide, delle quali se ne descrivono le caratteristiche ma anche i progressi e le sperimentazione nel trattamento con trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Alcuni risultati sono davvero sorprendenti.
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L’Ufficio Stampa