Ben centomila dollari ha stanziato l’Arcidiocesi di Sydney a due ricercatori, risorse che serviranno a finanziare un progetto di ricerca sull’uso medico delle cellule staminali adulte, considerate “eticamente accettabili” a differenza delle cellule staminali embrionali.
È “un progetto che potrebbe rivoluzionare il trattamento di tutta una serie di malattie e che mette in evidenza una delle meravigliose strade della ricerca che ci viene aperta dalle cellule staminali adulte, nella speranza della guarigione”. Lo ha detto il Cardinale Arcivescovo di Sydney George Pell in occasione del conferimento delle risorse. Nello specifico a beneficiarne sono due ricercatori del Royal Prince Alfred Hospital, il professor John Rasko e la dottoressa Janet Macpherson, che svilupperanno una ricerca sull’utilizzo delle staminali adulte nell’ambito delle terapie antirigetto dopo i trapianti.
In una dichiarazione del 2007, i vescovi del Paese avevano evidenziato che “le questioni più profonde sono sollevate dalla creazione e dalla deliberata distruzione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali”. La Chiesa cattolica, si aggiunge, “non si oppone alla ricerca sulle staminali. Al contrario, sosteniamo con vigore la ricerca sulle cellule staminali adulte, così come su quelle derivate dal sangue del cordone ombelicale.
“Dal 2003 — spiegano dall’arcidiocesi — sono aumentate in maniera considerevole le domande da parte dei ricercatori australiani per ottenere sovvenzioni a sostegno della ricerca sulle cellule staminali adulte. Questi finanziamenti hanno aiutato diversi team di ricerca a capire la biologia delle cellule staminali adulte e la loro applicazione clinica nelle persone con lesioni del midollo spinale, con disturbi cerebrali, malattie come la schizofrenia, il morbo di Parkinson, malattia del motoneurone, sclerosi multipla e varie forme di cancro. L’obiettivo finale è che la medicina rigenerativa possa utilizzare le cellule staminali del paziente stesso per una terapia a lungo termine”.
Fonte: L’Osservatorio Romano