L’Università LUISS “Guido Carli” e InScientiaFides hanno promosso un sondaggio tra Presidenti, Assessori e Direttori alla Sanità delle Regioni italiane al fine di rilevare il pensiero degli operatori pubblici sulla collaborazione tra le Biobanche autologhe e le strutture pubbliche.
Dalla ricerca di carattere qualitativo è emerso che il 65% degli intervistati (22 risposte su 57 contatti) ritiene possibile questa strada da percorrere, tuttavia, se si concretizzano alcuni elementi imprescindibili: una maggiore regolamentazione del settore in cui le Pubbliche amministrazioni fungano da garante, standard qualitativi di sicurezza, periodo di conservazione obbligatorio stabilito, certificazioni, controlli e sensibilizzazione generale sul tema.
Tra gli altri dati: il 66% degli operatori partecipanti al sondaggio reputa corretto dare ai cittadini la possibilità di scelta fra donazione autologa e donazione, a prescindere dalla natura; il 69% è convinto che ci sia una netta distinzione sul piano dell’affidabilità e della qualità del servizio tra Biobanche e Agenzie di intermediazione; l’87% afferma che il mercato della conservazione autologa necessiti di una maggiore regolamentazione per permetterne l’accesso solo agli operatori che garantiscano la massima qualità del servizio e la migliore trasparenza dello stesso a beneficio dell’utente.
Fonte: Ufficio stampa InScientiaFides 06.03.12