Il dato è sorprendente e significativo: in Italia sono di più i trapianti autologhi (2.925) di cellule staminali rispetto a quelli allogenici (1.736). I dati emergono da un rapporto del GITMO, Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, pubblicato sul sito del Ministero della Salute e riportato dal QuotidianoSanità.
Per contrastare malattie come il mieloma multiplo, la leucemia mieloide acuta, la leucemia linfatica acuta o i linfomi, in Italia nel 2012 sono stati eseguiti 4.661 trapianti di cellule staminali ematopoietiche. Di questi trapianti, come detto, molti di più sono autologhi, ossia quando il donatore e il ricevente delle cellule sono la stessa persona, e assai meno quelli allogenici, quando invece il paziente ha ricevuto le cellule di un donatore (familiare o terza persona iscritta in un registro di donatori di midollo osseo).
Si è ricorso all’autologo soprattutto in pazienti con mieloma multiplo (1265 casi), linfoma (1160), talassemia (255), leucemia mieloide acuta (146) e altri tipi di leucemia.
Nello specifico viene sottolineato che i trapianti autologhi, poiché il recupero della funzione immunitaria è veloce, presentano un minor rischio di infezione durante la fase di immuno-compromessione. Rari, inoltre, sono i casi di rigetto essendo il donatore e il ricevente delle cellule staminali la stessa persona.
Fra i 1.736 trapianti allogenici, la maggior parte per il trattamento di leucemia mieloide acuta (501). Poi la leucemia linfatica acuta (323), MDS/MPS (282) e linfomi (238).
“I dati di questo prezioso rapporto – commenta Luana Piroli, direttore generale InScientiaFides dal suo blog – fanno capire quanto il fattore centrale sia l’aumento della disponibilità di cellule staminali. Che siano più i trapianti autologhi rispetto a quelli allogenici non mi sorprende, credo sinceramente si tratti di una annotazione solo statistica, una lettura ormai superata. Per questo la nostra Fondazione InScientiafides, sulla base del fatto che le staminali cordonali e quelle del midollo osseo sono assimilabili, promuove la raccolta delle prime, disponibili con un gesto d’amore e che invece per oltre il 95% finiscono fra i rifiuti. Questa è una colpa gravissima del sistema, assumiamoci tutti insieme la responsabilità di invertire la rotta”.
Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides