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L’Epidermolisi Bollosa Distrofica Recessiva (RDEB) è una malattia genetica rara e aggressiva caratterizzata da fragilità epiteliale e dalla formazione generalizzata di vescicole sulla cute e sulle mucose che si manifesta, solitamente, nella prima infanzia.

Cellule staminali mesenchimali, una valida alternativa terapeutica

Negli ultimi anni le cellule staminali mesenchimali (MSC), cellule in grado di replicarsi e differenziarsi in diversi tipi cellulari, provenienti sia da midollo osseo che da cordone ombelicate, hanno iniziato ad essere considerate un’ottima alternativa nella terapia dell’RDEB grazie alla loro capacità di migrare nei tessuti danneggiati, promuoverne la rigenerazione e ridurre gli esiti cicatriziali (fibrosi).

Studi clinici condotti negli ultimi anni, che valutavano il potenziale terapeutico delle MSC isolate dal midollo osseo di donatori sani, hanno mostrato che il trattamento era sicuro e ha portato a numerosi benefici che sono durati mesi sia nei bambini che negli adulti con RDEB.

Il sangue del cordone ombelicale (UCB) è diventato una fonte interessante di cellule staminali, grazie alla sua procedura di raccolta non invasiva e alla rapida disponibilità.

Il plus delle cellule staminali mesenchimali derivate dal cordone ombelicale

Altri studi hanno anche indicato che le MSC derivate dal sangue del cordone ombelicale possono crescere a ritmi più rapidi e hanno meno probabilità di causare reazioni immunitarie avverse quando somministrate ai pazienti, rispetto a quelle isolate dal midollo osseo.

Recentemente la malattia è stata oggetto dello studio “Intravenous allogeneic umbilical cord blood–derived mesenchymal stem cell therapy in recessive dystrophic epidermolysis bullosa patients “, pubblicato sulla rivista JCI Insight [1]

La ricerca della Corea del Sud

La ricerca è stata incentrata sulla somministrazione di cellule staminali mesenchimali (MSC), derivate dal sangue del cordone ombelicale, in bambini e adulti affetti da RDEB per valutarne sicurezza e efficacia preliminare.

I risultati dello studio clinico [2], condotto da un gruppo di ricercatori in Corea del Sud, sono molto promettenti anche se sarà necessario ampliare la ricerca per definire le dosi e la frequenza ottimali con cui queste cellule devono essere somministrate e gli effetti a lungo termine.

Durante lo studio di Fase 1/2a, quattro adulti (tre donne e un uomo, di età compresa tra 21 e 60 anni) e due ragazze, di età compresa tra 8 e 13 anni, hanno ricevuto tre iniezioni di MSC (da 1×10 6 a 3×10 6 cellule/kg) direttamente nel flusso sanguigno, a intervalli di due settimane. Dopo aver completato il trattamento, i partecipanti sono stati seguiti per 8-24 mesi.

Oltre a valutare la sicurezza, che era l’obiettivo principale dello studio, i ricercatori hanno valutato diversi parametri clinici, tra cui la gravità della malattia, il dolore, il prurito cutaneo, la formazione di vesciche e la qualità di vita dei pazienti. Hanno anche valutato gli effetti del trattamento sull’infiltrazione delle cellule immunitarie nella pelle, nonché sui livelli di diversi marcatori infiammatori.

I risultati delle analisi di sicurezza e efficacia

Le analisi di sicurezza hanno rivelato che le infusioni endovenose di MSC erano sicure e ben tollerate e non causavano effetti collaterali gravi. L’infezione della ferita è stato l’effetto indesiderato più comune riportato. Tuttavia, si pensava che tutti i casi di infezione della ferita fossero il risultato della stessa RDEB.

Le analisi preliminari di efficacia hanno anche rivelato che il trattamento era associato a una serie di effetti positivi, tra cui una diminuzione della gravità della malattia, del dolore, del prurito cutaneo, delle vesciche ed un miglioramento generale della qualità della vita dei pazienti.

Gli effetti massimi in tutti questi parametri clinici sono stati osservati tra 56–112 giorni dopo che i pazienti hanno ricevuto l’ultima infusione di cellule. Successivamente, questi effetti positivi hanno iniziato a diminuire gradualmente fino al giorno 168.

Il trattamento ha anche ridotto l’infiltrazione delle cellule immunitarie nella pelle dei pazienti. In un paziente, le infusioni di MSC hanno anche aumentato la produzione di collagene di tipo 7, una proteina essenziale per mantenere una pelle sana e che manca nelle persone con RDEB.

Gli autori dello studio hanno affermato “Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo studio clinico sulla somministrazione sistemica di MSC derivate dal sangue del cordone ombelicale in pazienti con RDEB, che dimostra sicurezza e benefici clinici transitori. In futuro, sono necessari studi clinici più ampi per studiare il dosaggio ottimale, il numero di iniezioni, l’efficacia differenziale di diverse MSC derivate dai tessuti e la sicurezza a lungo termine della terapia”.

I ricercatori italiani utilizzano il gel piastrinico cordonale

Inoltre, un team di ricercatori italiani ha testato l’efficacia del gel piastrinico cordonale su 15 pazienti ed un neonato affetti da epidermolisi bullosa (EB) distrofica. I pazienti hanno ricevuto varie applicazioni (da 3 a 8) di gel piastrinico. Il neonato, in particolare, aveva ulcere profonde su entrambe le tibie, un sito di lesione osservato frequentemente nei neonati EB perché soggetto a frizione in utero.

I risultati clinici ottenuti sono stati differenti, a seconda del tipo di lesione.

Le lesioni acute hanno trovato grande beneficio dall’applicazione del gel piastrinico, con recupero completo e una guarigione della pelle più veloce rispetto alle medicazioni tradizionali.

Il gel piastrinico non è stato invece ugualmente efficace sulle lesioni croniche, ma ha comunque ridotto il sanguinamento e l’essudato, migliorando la qualità delle ferite.

Dopo trattamento con gel piastrinico per 4 settimane, le lesioni del neonato sono guarite completamente, ed il risultato è stato mantenuto anche durante il follow up, senza necessità di chirurgia ricostruttiva per ragioni estetiche o funzionali. [3]

[1] [JCI Insight2021 Jan 25;6(2):e143606. doi: 10.1172/jci.insight.143606]

[2] [NCT04520022]

[3] [Gelmetti, A., Transfusion and Apheresis Science (2018), https://doi.org/10.1016/j.transci.2018.05.021]