La Fondazione InScientiFides è promotrice di un progetto di ricerca riguardante la generazione di iPSCs a partire da cellule staminali di sangue di cordone ombelicale.
Tali cellule potrebbero rappresentare una sorgente illimitata di cellule per la produzione ed espansione di progenitori emopoietici ed emocomponenti da utilizzare nella terapia cellulare per la cura di numerose patologie.
Le iPSCs, Induced Pluripotent Stem cells, rappresentano un’importante scoperta scientifica nell’ambito della biologia e della medicina rigenerativa degli ultimi anni. Si tratta di cellule pluripotenti indotte, artificialmente derivate da cellule non-pluripotenti, come le cellule somatiche adulte, mediante l’espressione “forzata” di specifici geni.
Sono simili alle cellule staminali pluripotenti esistenti in natura (cellule staminali embrionali) sia per l’espressione di geni e proteine staminali, sia per la potenzialità differenziativa. In determinate condizioni di coltura, infatti, possono differenziarsi in tutti i tipi cellulari di un organismo, come ad esempio neuroni, cellule del sangue, epatociti, cellule cardiache, etc.
“La scelta delle cellule staminali di cordone ombelicale come sorgente cellulare per la generazione di iPSCs – spiegano Luana Piroli e la dottoressa Raffaella Fazzina, rispettivamente Presidente e Membro del Comitato Scientifico della Fondazione InScientiaFides – rappresenta un aspetto cruciale, poiché rispetto a cellule di tessuti adulti, che potrebbero aver subito mutazioni a carico del loro genoma in seguito all’invecchiamento, le cellule del cordone ombelicale sono cellule giovani e più integre dal punto di vista genetico. Inoltre le cellule staminali di cordone ombelicale possono essere prelevate senza alcun rischio né per la madre né per il bambino e possono essere riprogrammate più facilmente e velocemente. Il progetto che stiamo realizzando – continua – prevede la generazione di iPSCs a partire da cellule staminali di sangue cordonale da utilizzare per la produzione di precursori ematopoietici ed emocomponenti. Le iPSCs infatti possono rappresentare una sorgente illimitata di cellule per la produzione in larga scala di componenti cellulari del sangue, quali precursori ematopoietici, emazie ed intermedi megacariocitari, da utilizzare nella terapia trasfusionale per la cura di numerose malattie del sangue. In molte patologie ematologiche infatti, quali anemie, deficit piastrinici, emolobinopatie, viene compromessa la produzione e la funzionalità delle cellule del sangue e dei mediatori biologici da essi prodotti. La terapia trasfusionale rappresenta l’unica terapia, ma la disponibilità di unità di emocomponenti dipende esclusivamente dalla donazione volontaria, spesso insufficiente a soddisfare l’elevata richiesta, in particolare in caso di fenotipi e gruppi rari. Anche nel caso di molte neoplasie del sangue, come leucemie, mielomi e linfomi, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche rappresenta attualmente l’unica terapia possibile”.Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides