Tra le patologie che colpiscono il cuore, la più comune è la malattia coronarica. Se non viene trattata può portare ad insufficienza cardiaca o infarto.
Quando si pensa ai trattamenti per queste patologie, probabilmente vengono in mente farmaci e cambiamenti nello stile di vita. Ma che opportunità sarebbe la possibilità di riparare i danni causati dalle malattie cardiache usando le cellule staminali?
Cosa sono le cellule staminali?
Il nostro corpo è costituito da diversi tipi di cellule, ognuna con una forma ed una funzione diversa. Ad esempio, una cellula nervosa ha caratteristiche diverse da una cellula muscolare.
Tutte le cellule provengono da cellule staminali che hanno la caratteristica di poter creare altre cellule, più specializzate. Le cellule staminali possono anche auto-rinnovarsi, il che significa che possono dividersi per produrre altre cellule staminali.
Esistono due tipi di cellule staminali:
Le cellule staminali adulte si trovano solo in alcuni tipi di tessuti, come il midollo osseo, il cervello e la pelle, hanno la funzione di produrre cellule di ricambio per mantenere l’organismo in condizioni ottimali e fisiologiche.
-Le cellule staminali pluripotenti invece possono specializzarsi in qualsiasi tipo di cellula. In natura si trovano al primo stadio dello sviluppo embrionale, per questo sono anche dette staminali embrionali. Grazie alle loro straordinarie proprietà hanno il potenziale per curare una miriade di patologie, tra cui cancro, diabete, disturbi ematologici e malattie cardiovascolari, infiammatorie e neurodegenerative.
Oggi gli scienziati hanno messo a punto un protocollo per riprogrammare alcuni tipi di cellule staminali pluripotenti, chiamate cellule staminali pluripotenti indotte
Come funziona la terapia con cellule staminali?
Attualmente si utilizzano a livello terapeutico le cellule staminali ematopoietiche, prelevate dal sangue cordonale o dal midollo osseo. Queste cellule staminali vengono utilizzate per il trattamento di malattie del sangue come:
- leucemia
- linfoma
- mieloma multiplo
- anemia falciforme
- talassemia
Le terapie previste per queste patologie prevedono un primo trattamento radio o chemioterapico ad alte dosi per distruggere le cellule malate, Successivamente, vengono infuse le cellule staminali emopoietiche prelevate dal cordone ombelicale per ricostituire il sistema immunitario, quindi favorire la produzione di nuovi globuli sani.
Come trattare le malattie cardiache con le cellule staminali?
Il follow up a 14 mesi senza ART, ha mostrato solo qualche traccia del virus nel sangue della paziente. I ricercatori hanno sottolineato che la paziente ha ricevuto cellule da un parente, quindi semiabbinate, il che ha contribuito significativamente ad una rapida guarigione.
Le malattie cardiache causano danni anche molto gravi al tessuto, danni a cui spesso è difficile porre rimedio. I ricercatori hanno quindi deciso di sfruttare le straordinarie proprietà delle cellule staminali per trattare tali patologie. Questi studi coinvolgono sia cellule staminali pluripotenti che cellule staminali adulte, ma alcuni dei risultati più promettenti provengono dall’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali, staminali multipotenti in grado di produrre e riparare tessuti scheletrici come cartilagine, ossa e grasso del midollo osseo. Esse si trovano in diversi distretti come midollo osseo e tessuto adiposo; tuttavia, la fonte più ricca è rappresentata dalla gelatina di Wharton contenuta nel tessuto cordonale.
Le iniezioni di cellule staminali possono avvenire in diversi metodi:
- iniezione diretta nel cuore
- introduzione nelle arterie coronarie
- infusione endovenosa (IV)
Per questo tipo di terapie, però, ci sono ancora molte domande che richiedono una risposta.
- Quante cellule staminali somministrare affinché il trattamento sia efficace?
- Quanto sopravvivono le cellule staminali dopo essere entrate nel cuore? Cosa possiamo fare per migliorarne la sopravvivenza?
- È sufficiente un unico trattamento o sono necessari trattamenti multipli? Quanti?
- Il trattamento è più efficace subito dopo il danno cardiaco o può essere effettuato anche a distanza di mesi o anni dall’evento?
- Come interagiscono le cellule staminali inoculate con i trattamenti in corso?
- Quanto è sicura la terapia con cellule staminali per le malattie cardiache? Ci sono effetti collaterali?
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La ricerca
Stando ai dati dello studio presentato dall’American Heart Association, la terapia con le staminali riduce i principali eventi cardiaci negli individui con insufficienza cardiaca.
Questo studio includeva 537 persone con insufficienza cardiaca, di queste 261 hanno ricevuto un’iniezione di cellule staminali intracardiache e 276 hanno ricevuto il placebo. A seguito dell’infusione, i pazienti sono stati monitorati per 30 mesi.
I risultati dello studio hanno mostrato che i pazienti sottoposti al trattamento con staminali hanno evidenziato una riduzione del 65% di infarti e ictus non fatali, mentre il tasso di ricoveri per insufficienza cardiaca è rimasto invariato. Inoltre, il trattamento ha ridotto dell’80% il numero di decessi per insufficienza cardiaca di classe 2.
I risultati sono molto promettenti, tuttavia bisogna ancora fare chiarezza sui rischi legati all’infusione delle cellule staminali e sulla migliore tecnica di infusione. La ricerca va avanti e le cellule staminali si posizionano, ancora una volta, come ottime alleate per il trattamento dei danni cardiaci.
Fonte: Arrell, D.K., Rosenow, C.S., Yamada, S. et al. Cardiopoietic stem cell therapy restores infarction-altered cardiac proteome. npj Regen Med 5, 5 (2020). https://doi.org/10.1038/s41536-020-0091-6