È di Genova e ha già iniziato la terapia lo scorso settembre. Si sta parlando del primo uomo sottoposto alla sperimentazione Mesems, che mira a verificare quali effetti ha sulla Sclerosi multipla (Sm) un trattamento a base di cellule staminali mesenchimali prelevate da midollo osseo dello stesso paziente. Questo studio clinico di fase II, primo nel suo genere al mondo, coinvolgerà nove Paesi (oltre all’Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, Svizzera, Australia e Canada) e 160 pazienti. Si pensa che i primi risultati arriveranno a metà del 2015 e, se saranno positivi, si procederà con la fase III. Ad annunciare questa importante sperimentazione è stato Antonio Uccelli, responsabile del Centro per lo studio e la cura della Sm e malattie demielinizzanti dell’Università di Genova, nel corso del 28esimo Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (Ectrims), tenutosi a Lione. Uccelli rivela dunque che le cellule staminali funzionano con la Sm anche se, specifica alle Agenzie stampa italiane: “Potranno essere impiegate solamente in quei pazienti che hanno tessuti nervosi non ancora completamente danneggiati”. Si vuol dimostrare che: “Le cellule staminali mesenchimali estratte dal midollo osseo del paziente stesso hanno anche una funzione protettiva e riparativa dei nervi. L’obiettivo di questa fase II della sperimentazione è di arrivare a dare una risposta definitiva alla domanda se le cellule staminali mesenchimali funzionano realmente contro questa malattia. In caso di risposta negativa, speriamo almeno di mettere fine al turismo della speranza, dove conta solo la carta di credito dei pazienti disperati in cerca di cure miracolose. La convinzione degli studiosi è che le cellule staminali non solo facciano immunomodulazione, cioè blocchino l’auto-aggressione del sistema immunitario al sistema nervoso, come fanno i farmaci attualmente utilizzati contro la sclerosi multipla. Vogliamo dimostrare che queste cellule hanno un valore aggiunto e cioè sono anche in grado di rilasciare fattori protettivi dei tessuti e che favoriscono la riparazione. Non funziona, ribadisco, la rigenerazione di tessuti ormai danneggiati irreversibilmente”. La Sclerosi multipla, di cui non si conoscono ancora le cause, è una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale distruggendo la mielina, la membrana che ricopre i nervi, impedendo così la trasmissione dei segnali e compromettendo, nella persona che ne è colpito, la vista, il movimento e la parola.