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Il sangue cordonale (UCB, Umbilical Cord Blood) è una fonte abbondante di cellule staminali ematopoietiche e progenitrici, biologicamente superiori alle cellule staminali adulte. Le cellule UCB possono essere conservate per anni senza perdere funzionalità né quantità, e oggi banche pubbliche e private per la loro conservazione sono state istituite in numerosi paesi. Dopo 35 anni dal primo trapianto di UCB (UCBT), sono stati eseguiti oltre 50.000 trapianti cellule staminali cordonali. In pazienti pediatrici, il trapianto di queste cellule si dimostra comparabile o addirittura superiore al trapianto di midollo osseo. Negli adulti, le UCB rappresentano una fonte alternativa di cellule ematopoietiche, utile quando un donatore adulto compatibile non è disponibile o quando il trapianto è urgente.

Oltre alle cellule staminali, il sangue cordonale contiene cellule effettrici immunitarie, inclusi monociti e vari sottogruppi di linfociti. Queste, insieme alle cellule staminali e progenitrici, costituiscono un potenziale per lo sviluppo di terapie cellulari per malattie ematologiche e non.

Biologia delle cellule ematopoietiche di UCB

Le cellule ematopoietiche del sangue cordonale hanno caratteristiche uniche rispetto a quelle adulte: una maggiore concentrazione di cellule staminali e progenitrici, una capacità superiore di crescere e differenziarsi, una minore reattività immunitaria e una compatibilità HLA meno rigida, oltre a un rischio ridotto di sviluppare la malattia da rigetto. Inoltre, il sangue cordonale può essere conservato per un utilizzo futuro, configurandosi come una soluzione pronta all’uso per diverse patologie.

Conservazione e applicazioni cliniche di UCB

Grazie alla crioconservazione, le cellule di UCB possono essere conservate per più di 25 anni senza perdita di proprietà biologiche. Negli ultimi decenni sono stati istituiti numerosi programmi di regolamentazione per la raccolta, la lavorazione e la conservazione di sangue ombelicale. Il tempo medio per trovare un donatore di midollo compatibile è di tre o quattro mesi; con il sangue cordonale, invece, è possibile trovare un’unità compatibile anche in 12 giorni. Tuttavia, il tasso di rilascio delle unità di sangue è generalmente inferiore al 10%.

Trapianti ematopoietici e utilizzo attuale di UCB

I primi trapianti con sangue cordonale risalgono al 1988-1990, in pazienti pediatrici con insufficienza midollare ereditaria. Da allora, l’uso del sangue cordonale si è esteso a oltre 60 malattie, sia in bambini che in adulti. Grazie al basso rischio di rigetto, è una buona opzione anche per i pazienti pediatrici con tumori mieloidi.

Diversi approcci stanno cercando di migliorare l’efficienza del trapianto di cellule staminali ematopoietiche, tra cui l’iniezione intra-ossea delle cellule che aumenta l’efficienza dell’attecchimento.

Conclusioni e prospettive

La conservazione delle cellule staminali ematopoietiche (HSC) del cordone ombelicale rappresenta un investimento cruciale per il futuro della medicina rigenerativa e dei trapianti. Queste cellule possiedono una notevole capacità di differenziarsi e ricostituire il sistema ematopoietico e immunitario, rendendole strumenti indispensabili nel trattamento di numerose patologie, tra cui malattie ematologiche, tumori e disordini immunitari. La loro raccolta non invasiva e l’elevata proliferazione rispetto alle cellule staminali adulte le rendono particolarmente idonee per l’uso clinico, specialmente in ambito pediatrico, grazie anche al ridotto rischio di rigetto. La possibilità di conservare queste cellule per decenni mediante crioconservazione (ad oggi è dimostrata la loro vitalità per 30 anni dalla conservazione) permette di accedere a una risorsa “pronta all’uso” per il paziente o per potenziali donatori compatibili, facilitando l’accesso immediato a trapianti urgenti. Siamo di fronte ad una vera e propria assicurazione biologica che viene messa da parte per il futuro del bambino e dei suoi genitori e fratelli.

Da oltre 17 anni, In Scientia Fides conserva le cellule staminali del sangue cordonale per le famiglie, offrendo un supporto terapeutico vitale per il trattamento di diverse malattie. Ogni anno, si realizzano circa 50.000 trapianti di cellule staminali in tutto il mondo, con il 59% che utilizza cellule staminali autologhe. Conservarle è un’assicurazione a tutela del patrimonio biologico, preziosa per il neonato e per i suoi familiari stretti, offrendo una risorsa vitale in caso di necessità future.

Fonte: Umbilical Cord Blood Hematopoietic Cells: From Biology to Hematopoietic Transplants and Cellular Therapies – Hector Mayani