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In questa storia, un bambino che ha subito un arresto cardiaco prolungato è stato rianimato, ma è rimasto in stato vegetativo a causa della pausa nel flusso sanguigno al cervello. Dopo un’infusione del suo sangue cordonale, ha sperimentato un notevole recupero nei successivi tre anni tanto da essere stato registrato nella letteratura medica.

Gli eventi che hanno portato un bambino tedesco all’arresto cardiaco sono il peggior incubo di ogni genitore: un bimbo di due anni e mazzo in Germania era perfettamente normale prima di ammalarsi. Il piccolo era stato ricoverato in ospedale dopo tre giorni di vomito, qui era stato sottoposto a un intervento chirurgico e si era scoperto che un’ansa del suo intestino si era attorcigliata su se stessa, creando un’ostruzione intestinale, che causava il vomito ininterrotto. A seguito di questo problema però parte del suo intestino era morta, causando una massiccia infezione che si era diffusa nel sangue.

L’arresto cardiaco e l’infusione di cellule staminali

Mentre era in ospedale, il bambino è andato in arresto cardiaco. Ci sono voluti più di 25 minuti e tre cicli di defribrillazione per ripristinare il polso e la circolazione. Pochissimi bambini sopravvivono a un arresto cardiaco che dura più di 13 minuti. Purtroppo, sebbene il bimbo fosse sopravvissuto all’arresto cardiaco, gli era stato diagnosticato uno stato vegetativo persistente. Le risonanze magnetiche cerebrali mostravano gravi lesioni da ischemia (mancanza di ossigeno). Secondo i medici in un caso come questo, la “prognosi neurologica del paziente… era negativa, se non senza speranza”.

Nella migliore delle ipotesi, i bambini che si trovano in questa condizione hanno solo una minima consapevolezza di ciò che li circonda, secondo i follow-up fatti a quattro anni di distanza. I genitori però non si erano arresi di fronte a questa situazione e avevano deciso di tentare una terapia, così hanno contattato la banca del sangue del cordone ombelicale dove avevano conservato il sangue del cordone ombelicale del figlio. Furono presi accordi, in conformità con le norme mediche tedesche, affinché il ragazzo ricevesse un’infusione del proprio sangue cordonale. Ciò avvenne nove settimane dopo l’arresto cardiaco e, da allora, il bambino ha ricevuto test di follow-up fino a 40 mesi dopo che sono elencati qui di seguito.

I risultati della terapia

Follow-up dopo la prima settimana: quando è stato ricoverato per la prima volta in riabilitazione, il ragazzo piangeva e piagnucolava continuamente. Una settimana dopo l’infusione di sangue del cordone ombelicale, ha smesso di piagnucolare e ha iniziato a rispondere agli stimoli acustici.

Follow-up di 2 mesi: dopo due mesi, il paziente è stato dimesso dal centro di riabilitazione. Durante questo periodo, il suo punteggio di Gross Motor Function Measure (GMFM) era progredito dallo 0% al 23% e il suo punteggio sulla scala di remissione del coma è passato dal 33% al 92%. Il ragazzo poteva afferrare, tenere, mordere, masticare e ingoiare un biscotto. Parte della sua vista era stata ripristinata, sorrideva socialmente e poteva dire “mamma”. I deficit neurologici residui includevano tetraparesi (debolezza muscolare nelle braccia e nelle gambe), tronco ipotonico (anche tono muscolare debole) e altri sintomi classici di paralisi cerebrale da lesione cerebrale.

Follow-up di 5 mesi: a questa visita l’elettroencefalogramma (EEG) dell’attività elettrica cerebrale era normale! Il ragazzo aveva un breve contatto visivo ed era in grado di rispondere alle domande indicando gli oggetti, ma il suo linguaggio espressivo era molto limitato.

Follow-up di 1 anno: sono stati osservati miglioramenti significativi nel controllo motorio fine delle mani, nell’interazione sociale e nella cognizione. Poteva sedersi senza supporto, ma aveva bisogno di un supporto per stare in piedi. Aveva ancora una tetraparesi spastica, in particolare alle gambe.

Follow-up di 2 anni: in questo momento il paziente era in grado di mangiare in modo indipendente, passare dalla posizione prona a quella seduta libera e gattonare. Poteva camminare con il supporto. Il suo vocabolario consisteva di otto parole, con una pronuncia confusa. Le sue capacità motorie erano migliorate a tal punto che era in grado di guidare un’auto telecomandata.

Follow-up di 40 mesi: al follow-up finale, il suo linguaggio espressivo era avanzato a un vocabolario di 200 parole e frasi di quattro parole. Si metteva in posizione eretta e camminava in modo indipendente con un trainer per la deambulazione. In conclusione, questa “notevole neuro-rigenerazione funzionale è difficile da spiegare con la sola riabilitazione attiva intensa e suggerisce che il trapianto autologo di sangue cordonale possa essere un trattamento aggiuntivo atto a migliorare i sintomi della paralisi cerebrale pediatrica dopo un danno cerebrale”.

L’importanza della conservazione delle cellule staminali cordonali

Le cellule staminali ematopoietiche si possono ottenere dal sangue cordonale neonatale. In Scientia Fides conserva queste cellule all’interno della propria biobanca.

In Scientia Fides è una struttura sanitaria (Biobanca) che ha lo scopo di garantire un’assicurazione biologica a chiunque voglia avere nel tempo, per sé e per i propri figli, un’opportunità terapeutica e diagnostica, immediatamente disponibile attraverso la conservazione autologo-dedicata di cellule staminali adulte con particolare riferimento a quelle contenute nel sangue cordonale.

Attualmente consente a oltre 15 mila genitori di garantire per sé e per i propri figli un’opportunità terapeutica e diagnostica, immediatamente disponibile in ambito oncologico, immunologico e rigenerativo, attraverso la valorizzazione e l’impiego del potenziale biologico di cellule staminali, tessuti e principi derivati. Un impegno che ha portato a 2 brevetti depositati, numerose pubblicazioni scientifiche e una costante collaborazione con la Banca dei tessuti di San Camillo Forlanini di Roma, Ospedale Galeazzi di Milano, Fondazione San Raffaele, Ospedale Galliera di Genova, Coord Blood Bank di New York, Mayo clinic di Phoenix, IRIS di Londra e Università di Padova.

Grazie all’accreditamento FACTNetCord In Scientia Fides può rilasciare i campioni in tutto il mondo poiché collegati con tutti i centri di trapianto e diagnostici sia in Italia che all’estero. L’accreditamento FACTNetcord verifica e convalida l’eccellenza operativa della biobanca confermandone la sicurezza del prodotto lavorato e quindi disponibile per una infusione in caso di bisogno.

Fonte: parentsguidecordblood.org/en/news/cord-blood-rescue-after-cardiac-arrest