Uno studio ha rivelato una nuova terapia con cellule staminali che potrebbe essere in grado di creare un “pancreas sostitutivo”, aiutando i pazienti con diabetici di tipo 1 a regolare i loro livelli di zucchero nel sangue. Secondo i ricercatori della Endocrine Society questo potrebbe porre fine alla necessità per alcune persone con la condizione di iniettarsi l’insulina.
Infatti, il pancreas delle persone con diabete di tipo 1 produce poca o nessuna insulina, ma la terapia chiamata PEC-Direct potrebbe essere un’alternativa. Le persone che hanno usato il usufruito di questo trattamento hanno visto aumenti nella produzione di peptide C – una sostanza che il pancreas produce insieme all’insulina. Il peptide C e l’insulina vengono rilasciati dal pancreas in quantità approssimativamente uguali. Questo significa che la misurazione del peptide C può mostrare quanta insulina sta producendo il corpo. È la prima volta che aumenti sostanziali del peptide C sono stati dimostrati nei diabetici di tipo 1, utilizzando una terapia a base di cellule staminali.
Grazie a questa terapia la necessità di usare il pungidito, iniettarsi regolarmente dosi di insulina e portare in giro dispositivi ingombranti potrebbe diventare un ricordo. I pazienti avrebbero una fonte a lungo termine di insulina, in modo che i loro livelli di pressione sanguigna possano rimanere stabili senza la necessità di tali dispositivi. PEC-Direct riduce anche il rischio che qualcuno il proprio si trovi con un livello di zucchero nel sangue a livelli pericolosamente basso.
Come funziona PEC-Direct?
Il nuovo dispositivo contiene una sacca con cellule pancreatiche derivate da cellule staminali che maturano in cellule produttrici di insulina, dopo essere state impiantate nel corpo.
La membrana aperta del dispositivo consente ai vasi sanguigni di crescere nel dispositivo per raggiungere le cellule. Gli utenti devono assumere farmaci immunosoppressori per evitare una reazione immunitaria.
Il trattamento è pensato per i pazienti con diabete di tipo 1 ad alto rischio, che possono essere particolarmente vulnerabili alle complicanze acute, a causa di fattori come il basso livello ricorrente di zucchero nel sangue o delle fluttuazioni frequenti ed estreme della glicemia, difficili da controllare.
L’uso di insulina ridotto del 70%
Per lo studio sono state scelte 10 persone con diabete di tipo 1, diagnosticato almeno cinque anni prima dell’inizio dello studio stesso. Queste hanno ricevuto la terapia con cellule staminali. I partecipanti non avevano consapevolezza di propri livelli di glicemia, il che significa che non erano in grado di dire quando i loro livelli di zucchero nel sangue erano troppo bassi.
Inizialmente, i dati di un paziente hanno rivelato un aumento significativo della quantità di peptide C prodotto dal suo corpo, il che ha portato a miglioramenti nella capacità del corpo di regolare i livelli di glucosio nel sangue, sei mesi dopo l’inizio di PEC-Direct.
Da allora, sono stati registrati aumenti dei livelli di peptide C in più pazienti, insieme a diminuzioni dei livelli medi di zucchero nel sangue negli ultimi tre mesi fino all’1,5%. I pazienti hanno anche visto la quantità di insulina necessaria scendere fino al 70%.
Le prospettive future
“Questa ricerca mostro il primo caso di aumenti clinicamente rilevanti del peptide C in più pazienti, questo è indicativo della produzione di insulina dovuta ad un terapia a base di cellule staminali erogata in un dispositivo”, ha affermato in un comunicato stampa il dottor Manasi Sinha Jaiman, direttore medico di ViaCyte Inc., l’azienda che ha creato la terapia.
“I risultati suggeriscono che la terapia sostitutiva a base di cellule staminali abbia il potenziale per consentire il controllo della glicemia e potrebbe un giorno eliminare la necessità di iniettare o dosare insulina esternamente”, aggiunge Jaiman. “Lo studio fornisce un’ulteriore prova che la continua ottimizzazione di PEC-Direct è promettente come cura per il diabete di tipo 1”.
Il team di ViaCyte ha presentato la propria ricerca a ENDO 2022, l’incontro annuale della Endocrine Society.