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La ricerca scientifica compie quotidiani passi straordinari nell’individuare terapie che utilizzino le cellule staminali adulte per essere più efficaci.
E tanti scienziati italiani sono protagonisti di questi studi. E’ il caso dei ricercatori di cardiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli di Roma, che insieme a colleghi del Brigham and Women’s Hospital e Harvard Medical School di Boston hanno scoperto che nelle cellule staminali adulte, naturalmente presenti nel cuore, c’è il segreto per una ripresa ottimale delle condizioni di salute dopo un infarto . Come riporta l’agenzia Asca, queste cellule ripara-cuore non funzionano altrettanto bene in tutti i pazienti ed è per questo che in circa un terzo dei casi dopo un intervento di bypass coronarico non si osserva una ripresa ottimale della funzione cardiaca e analogamente dopo un infarto o l’inserimento di un pacemaker biventricolare. Ciò significa che le staminali cardiache possono divenire un marcatore per predire la prognosi di un paziente reduce da un intervento di bypass coronarico e, forse, in un prossimo futuro potrebbero divenire anche bersaglio di nuove terapie per potenziare il naturale processo autoriparativo del miocardio. Lo studio è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Circulation.

“C’è una incredibile disparità – commenta Luana Piroli, Presidente della Fondazione InScientiaFides – fra il dinamismo della ricerca, che ha punte di eccellenza nel nostro Paese, e l’immobilismo che sulle staminali caratterizza il sistema sanitario nazionale. Il fallimento di polverosi pregiudizi verso il Privato, della protezione di miseri interessi di bottega, è nei numeri: un italiano su due non conosce le staminali, otto su dieci fanno confusione su embrionali e adulte. Per stare al nostro ambito operativo, le staminali cordonali, 95 cordoni su 100 finiscono nel bidone dei rifiuti. Il risultato è che gli italiani guardano all’estero per trovare conforto alla loro domanda di conoscenza e di intervento concreto. Mi chiedo come sia possibile accettare ancora una situazione del genere”.
Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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