Salta al contenuto Passa alla barra laterale Passa al footer

Le cellule staminali non cessano di sorprendere. L’ultima notizia, riportata dall’agenzia giornalistica Ansa in seguito alla pubblicazione sulla testata Lancet, rivela che la prima trachea “biotech” realizzata nel mondo, trapiantata cinque anni fa in una donna colombiana di 30 anni, ancora oggi funziona al meglio senza avere dato problemi di rigetto nella paziente.
Tanto che, secondo quanto afferma Paolo Macchiarini che fece tale trapianto, si sta lavorando per applicare la tecnica su larga scala. La trachea impiantata nella trentenne è il prodotto di una trachea proveniente da un donatore, dalla quale furono eliminate le proprie cellule e sostituite con le cellule staminali della donna che l’ha ricevuta.
“Notizie come queste contribuiscono a formare la benzina che alimenta il motore delle nostre attività quotidiane – commenta Luana Piroli, presidente della Fondazione InScientiaFides e direttore della biobanca InScientiaFides -” Crioconservazione di cellule staminali da sangue di cordone ombelicale, ricerca scientifica, divulgazione scientifica, campagne di educazione sanitaria e formazione sanitaria rappresentano le iniziative che riassumono il nostro lavoro di professionisti con la “passione” per le cellule staminali e la convinzioni che il loro corretto utilizzo, sorretto da evidenze scientifiche sperimentate e condivise, possa davvero fare la differenza in campo medico”. Fonte: UfficioStampa InScientiaFides

Lascia un commento

0/5