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Sofia potrà essere curata con il metodo Stamina presso gli Ospedali di Brescia. Lo ha stabilito il tribunale di Livorno accogliendo il ricorso d’urgenza dei genitori per far curare la figlia di tre anni e mezzo affetta da una grave malattia degenerativa, la Leucodistrofia metacromatica. Il 2 aprile, però, le parti in causa torneranno davanti al giudice per discutere del ricorso. “Ma già con questo pronunciamento – ha spiegato all’Ansa Caterina Ceccuti, mamma di Sofia – il giudice ha autorizzato il prelievo di cellule a cui io sarò sottoposta nei prossimi giorni per preparare le nuove infusioni per Sofia e, quindi, il completamento del ciclo di cure. Il provvedimento garantisce la terapia per Sofia ma è chiaro che il nostro impegno continuerà forte come prima a sostegno di tutti i bambini che sono nella condizione di mia figlia”.
Tre giorni fa, il Tribunale di Pesaro aveva espresso un parere simile per Federico, un bimbo di 26 mesi con il morbo di Krabbe, le cui condizioni si erano aggravate e per ottenerne il trattamento con il metodo Stamina si erano mobilitati comuni cittadini e persino esponenti delle Istituzioni.
Sabato 23 marzo a Roma, dalle 10 in piazza Ostiense, intanto, è stata annunciata una manifestazione per il diritto alle cure compassionevoli organizzata dagli aderenti alla pagina facebook “Ministro Balduzzi aiuti la piccola Sofia”.
Tutto questo clamore e interventi attorno a questi casi, amplificati dopo la messa in onda dei servizi del programma televisivo “Le Iene”, creano dubbi e incertezze nell’opinione pubblica che ogni giorno apprende notizie tra loro contraddittorie: prima il divieto di somministrazione del metodo di cura Stamina e poi le sentenze di giudici che ne autorizzano il ricorso come “cure compassionevoli” di fronte alle richieste di alcune famiglie con malati gravi. Cosa pensare? Il rispetto delle persone, soprattutto quando sono vulnerabili come nel caso di una malattia, e delle regole per tutelarle ha la priorità su tutto. In queste vicende, tuttavia, sorge il dubbio se il sistema non vada riconsiderato e discusso, allo scopo di verificare se ci sono opportunità di miglioramento per non escludere occasioni di apertura a nuove strade di progresso scientifico, sempre nel rispetto delle persone e a vantaggio della qualità della vita di tutti.
Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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